Protezione dei minori e degli adulti: maggiore coinvolgimento delle persone vicine

Berna, 29.03.2017 - In situazioni personali difficili in cui minori o adulti hanno bisogno di protezione o di sostegno, le persone loro vicine possono svolgere un ruolo importante. Il Consiglio federale intende pertanto esaminare come possa essere migliorato il coinvolgimento di tali persone nel diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti. Ha inoltre deciso di verificare se la procedura in caso di segnalazioni di esposizione a pericolo vada regolata in modo più preciso. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) sarà coadiuvato nei lavori da Cantoni, specialisti della prassi professionale e cerchie interessate.

Le decisioni del Consiglio federale si basano su un rapporto concernente le prime esperienze con il diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti in vigore da inizio aprile 2013. Tale rapporto, approvato dal Consiglio il 29 marzo 2017, oltre a inglobare due studi esterni, adempie quattro postulati del Parlamento e tratta anche altre importanti questioni.

Dal rapporto emerge in particolare che con il nuovo diritto il numero di minori oggetto di misure di protezione è diminuito (in media dell'1,3 % all'anno dal 2013); ha invece registrato un leggero incremento la quota di adulti oggetto di misure di protezione (aumento medio annuo dell'1 % dal 2013), un valore inferiore tuttavia alla crescita della popolazione. Nulla indica invece che i costi delle singole misure siano aumentati con il nuovo disciplinamento.

Miglioramento costante delle procedure presso i Cantoni

Nel suo rapporto, il Consiglio federale è giunto alla conclusione che, nonostante le critiche in parte aspre al nuovo sistema, non vi sia necessità di intervento immediato. Dall'introduzione del diritto in materia di protezione dei minori e degli adulti, i Cantoni, cui compete l'applicazione e l'esecuzione, migliorano costantemente i processi e appianano le difficoltà incontrate, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento dei Comuni quando sono ordinate misure onerose. La Conferenza dei Cantoni per la protezione dei minori e degli adulti (COPMA) ha inoltre diffuso già nell'aprile 2014 delle raccomandazioni per la collaborazione tra le autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) e i Comuni.

Chiarezza necessaria su due punti

Il Consiglio federale ha tuttavia riconosciuto che su due punti è necessario fare chiarezza: sebbene sia previsto dal diritto vigente, le cerchie vicine a una persona a volte non vengono coinvolte affatto o solo parzialmente nel processo decisionale finalizzato a eventuali misure. Il DFGP intende pertanto esaminare come possa essere garantito e migliorato il coinvolgimento delle persone vicine in tutte le fasi della procedura e in tutte le decisioni delle APMA. Tali persone non vanno infatti sentite soltanto nell'ambito dell'accertamento dei fatti, ma vanno considerate anche come possibili curatori o in fase di collocamento del minore.

Il DFGP appurerà inoltre se la procedura delle APMA in caso di segnalazioni di esposizione a pericolo vada regolata in modo più preciso, ad esempio mediante il maggiore coinvolgimento di persone vicine, una migliore comunicazione o l'ottimizzazione delle possibilità di ricorso.

Il DFGP procederà agli accertamenti necessari in collaborazione con i Cantoni, le APMA e le cerchie interessate. Se dovesse risultare necessaria una modifica di legge, sarà elaborato un avamprogetto entro la fine del 2018.

Curatela soltanto su base volontaria

Il Consiglio federale condivide inoltre l'opinione della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N) secondo cui in futuro l'assunzione di una curatela dovrebbe essere sempre un atto volontario e concorda con il progetto legislativo proposto, come dichiarato nella presa di posizione in merito a un'iniziativa parlamentare su cui si è espresso pure il 29 marzo 2017.

Secondo il diritto vigente è possibile nominare curatore una persona anche contro la sua volontà. Dal momento che tutti i Cantoni rinunciano però ad avvalersi di questa possibilità, la CAG-N ha incaricato il suo Consiglio di adeguare la pertinente disposizione del Codice civile, attuando al contempo un'iniziativa parlamentare.


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Ultima modifica 26.06.2024

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