Misure coercitive a scopo assistenziale: la consigliera federale Sommaruga ringrazia la Tavola rotonda per il suo impegno

Berna, 17.05.2018 - La Tavola rotonda per la rielaborazione delle misure coercitive a scopo assistenziale e dei collocamenti extrafamiliari prima del 1981 ha concluso il proprio compito e ha tenuto la sua ultima seduta a febbraio. In un evento svoltosi giovedì a Berna, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha ringraziato tutti i partecipanti per il loro prezioso impegno. Anche se hanno richiesto molte energie soprattutto alle persone oggetto di misure, gli sforzi della Tavola rotonda sono stati proficui: dopo che la società ha per troppo tempo chiuso gli occhi, sono stati fatti grandi progressi in poco tempo.

La consigliera federale Sommaruga ha ricordato le tappe che hanno segnato questi cinque anni successivi alla prima seduta della Tavola rotonda: il fondo di aiuto immediato, l'iniziativa popolare, le proposte concrete per una legge, l'approvazione delle legge in tempi record, l'analisi scientifica, il versamento del contributo di solidarietà. La Tavola rotonda ha però soprattutto rappresentato la prima occasione in cui le autorità non hanno parlato delle persone oggetto di misure, ma con loro.

A giugno 2013 la consigliera federale Simonetta Sommaruga aveva istituito la Tavola rotonda, affidandole il compito di organizzare ed avviare un'analisi esaustiva delle misure coercitive a scopo assistenziale e dei collocamenti extrafamiliari prima del 1981. In un primo momento la Tavola rotonda ha sostenuto l'istituzione dei consultori cantonali e ha emanato raccomandazioni circa la conservazione degli atti e l'accesso agli stessi. In seguito ha creato un fondo d'aiuto immediato per i casi di rigore e ha accompagnato il processo decisionale politico e l'attuazione della legge federale sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981. L'8 febbraio 2018 si è tenuta la sua ultima seduta.

Non dimenticare il passato e trarne gli insegnamenti necessari

Durante l'evento di giovedì sera a Berna, la consigliera federale Sommaruga ha ringraziato tutti i partecipanti alla Tavola rotonda per il loro prezioso impegno. Ha sottolineato che la dedizione di ogni singolo partecipante ha permesso di raggiungere risultati importanti nella rielaborazione di questo capitolo buio della recente storia svizzera e di avviare un processo di sensibilizzazione. Eppure per la consigliera non si tratta in alcun modo di un capitolo chiuso, né per lei, né per la società, né per le persone oggetto di misure: il passato è infatti sempre presente e non c'è nulla che lo possa cancellare. Il lavoro della Tavola rotonda ci trasmette quindi soprattutto un messaggio: "Non vogliamo dimenticare il passato, bensì trarne gli insegnamenti necessari".

Giovedì ha ricevuto parole di ringraziamento anche il lavoro della consigliera federale. La sua volontà di rielaborare questi eventi e di dare visibilità alle sofferenze patite è stata di grande aiuto per molte vittime, ha osservato il delegato per le vittime di misure coercitive a scopo assistenziale Luzius Mader. Oltre ai rappresentanti delle vittime, hanno partecipato all'evento anche l'ex consigliere agli Stati Hansruedi Stadler, il promotore dell'iniziativa per la riparazione Guido Fluri e l'ex consigliere di Stato Gomm, già presidente della CDOS.

Evasione delle domande e versamenti

L'Ufficio federale di giustizia (UFG) sta evadendo le domande inoltrate per un contributo di solidarietà. In totale sono pervenute 9018 domande, di cui circa 1400 sono già state evase. In 1100 casi è già stato versato il contributo di solidarietà di 25 000 franchi. I versamenti si dovrebbero concludere entro la fine del 2020.


Indirizzo cui rivolgere domande

Ufficio federale di giustizia, T +41 58 462 48 48, media@bj.admin.ch


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Ultima modifica 30.01.2024

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