Il Consiglio federale respinge l’iniziativa popolare "Per imprese responsabili – a tutela dell’essere umano e dell’ambiente"

Berna, 11.01.2017 - Il Consiglio federale, consapevole del fatto che l’economia deve rispettare i diritti umani e salvaguardare l’ambiente, è in linea di massima favorevole alle richieste dell’iniziativa. Le ritiene tuttavia eccessive in particolare per quanto riguarda la normativa sulla responsabilità. Nella seduta dell’11 gennaio 2017 ha quindi deciso di raccomandare al Parlamento di respingere l’iniziativa. Ha motivato la sua decisione in particolare con i piani d’azione recentemente decisi in questi settori. Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) sottoporrà al Collegio governativo un progetto di messaggio entro metà agosto 2017.

L'iniziativa popolare "Per imprese responsabili - a tutela dell'essere umano e dell'ambiente" è stata depositata il 10 ottobre 2016 con 120 418 firme valide. Essa obbliga le imprese che hanno la loro sede statutaria, l'amministrazione centrale o il centro d'attività principale in Svizzera a rispettare, sia in Svizzera che all'estero, i diritti umani riconosciuti a livello internazionale e le norme ambientali internazionali.

Secondo l'iniziativa le imprese sono tenute a usare la dovuta diligenza; in particolare devono individuare le ripercussioni effettive della loro attività economica sui diritti umani e sull'ambiente, adottare le misure idonee a prevenire o a porre fine alle violazioni esistenti e rendere conto di tali misure.

Secondo l'articolo costituzionale proposto, le imprese possono inoltre essere chiamate a rispondere non soltanto dei propri atti, ma anche di quelli delle imprese che controllano economicamente senza parteciparvi sul piano operativo.

Il Consiglio federale sostiene le richieste principali dell'iniziativa

Il Consiglio federale attribuisce grande importanza al rispetto dei diritti umani e alla protezione dell'ambiente. Nel programma di legislatura 2016-2019 ha definito entrambi i settori obiettivi costanti e prioritari. Sostiene pertanto, in sostanza, le richieste principali dell'iniziativa per imprese responsabili.

Il Consiglio federale sottolinea inoltre che in diversi settori la Svizzera ha emanato, direttamente o indirettamente, prescrizioni per le attività delle imprese svizzere all'estero. A titolo di esempio si può menzionare la legge federale sulle prestazioni di sicurezza private fornite all'estero, che obbliga i fornitori di prestazioni di sicurezza a rispettare il Codice di condotta internazionale in materia di diritti umani. Il Consiglio federale rimanda inoltre alla proposta di rendere più trasparenti i flussi finanziari nel settore delle materie prime, adottata recentemente.

La normativa in materia di responsabilità è eccessiva 

Il Consiglio federale ritiene tuttavia che due elementi dell'iniziativa popolare siano eccessivi. Da un lato essa prevede, oltre all'obbligo di presentare un rapporto, un obbligo di diligenza esplicito esteso anche alle società controllate all'estero e a tutte le relazioni d'affari delle imprese. Dall'altro, le regole in materia di responsabilità richieste dall'iniziativa sono più severe di quelle degli altri ordinamenti giuridici e quindi pregiudicherebbero la piazza economica svizzera. 

Piani d'azione sulla responsabilità sociale d'impresa

Per i motivi esposti il Consiglio federale respinge l'iniziativa per imprese responsabili. Rinvia inoltre ai piani d'azione recentemente decisi nel settore dell'economia inerenti sia ai diritti umani (piano d'azione nazionale sull'attuazione dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani del 9 dicembre 2016) che all'ambiente (documento programmatico del Consiglio federale del 1° aprile 2015, corredato di un piano d'azione sulla responsabilità sociale d'impresa). Il Consiglio federale ritiene che, in sostanza, gli strumenti previsti nei piani d'azione menzionati tengano conto delle richieste dell'iniziativa per imprese responsabili.


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Ultima modifica 30.01.2024

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