Contrastare più efficacemente la criminalità in rete; Il Consiglio federale amplia le risorse e rafforza la cooperazione internazionale

Berna, 28.02.2008 - Il Consiglio federale è favorevole all’estensione della sorveglianza in Internet e alla ratifica della convenzione sulla criminalità informatica. Mercoledì è inoltre giunto alla conclusione che l’attuale disciplinamento generale della responsabilità penale dei provider è sufficiente a contrastare con efficacia la criminalità in rete. Un nuovo disciplinamento esplicito servirebbe solo a sgravare ulteriormente i rappresentanti del settore dei provider dalla loro responsabilità penale e non a rendere più efficace il perseguimento penale.

Il diritto vigente consente di punire efficacemente i reati che sono stati commessi mediante reti di comunicazione elettronica quali Internet o telefonia mobile sulla base del diritto penale dei media e dei principi generali sull'imputazione della colpa e sulla partecipazione. Data la rapidità con la quale evolve la tecnologia nel campo della comunicazione elettronica, una disposizione tecnica sarebbe presto superata e potrebbe portare ad un ulteriore sgravio della responsabilità penale dei provider. Mantenendo le disposizioni generali la situazione giuridica svizzera è comparabile a quella di numerosi Paesi europei.

La maggioranza dei partecipanti alla consultazione ha accolto sostanzialmente con favore il fatto di disciplinare in termini espliciti la responsabilità penale dei provider. Nel contempo tuttavia l'avamprogetto di revisione del Codice penale e del Codice penale militare è stato giudicato a tratti molto controverso. Un disegno modificato sulla base dei risultati della consultazione non aumenterebbe la certezza giuridica, bensì aprirebbe solo nuove questioni interpretative. Inoltre, l'assenza di un disciplinamento esplicito non ha né comportato svantaggi in termini di concorrenza o di localizzazione per le imprese svizzere né messo in discussione la lotta alla criminalità in rete. Anche il timore che la certezza giuridica potesse essere compromessa da sentenze contraddittorie si è rivelato infondato.

Nuove competenze sancite nel CPP

Poiché il Codice di procedura penale svizzero (CPP) entrerà in vigore probabilmente già nel 2010, diventa superfluo un avamprogetto separato volto a migliorare la collaborazione tra Confederazione e Cantoni nell'ambito della criminalità in rete. Il futuro CPP prevede la competenza d'indagine della Confederazione per tutti i reati commessi interamente o parzialmente in più Cantoni o all'estero e per i quali non è ancora stato stabilito se il procedimento penale compete alla Confederazione o a un Cantone in quanto i presunti autori non sono ancora stati identificati. Tale disposizione consente al Ministero pubblico della Confederazione e alla Polizia giudiziaria federale, proprio anche nell'ambito della criminalità in rete, di svolgere le prime indagini pressanti.

Più risorse per la lotta al terrorismo ...

Nel quadro di una valutazione complessiva, il Consiglio federale ha inoltre trattato sette interventi parlamentari pendenti concernenti la lotta alla criminalità in rete. Non ritenendo necessario un intervento legislativo in questo ambito, propone di respingere cinque mozioni con tale orientamento (07.3509, 07.3510, 07.3689, 07.3750 e 07.3628). Per contro, propone di accogliere la mozione Büchler (07.3751) che, sulla scia di quanto espresso a più riprese dal Consiglio federale, chiede di potenziare le risorse nel settore della sorveglianza e della valutazione dei siti Internet a contenuto jihadista ed estremista. Soltanto una sorveglianza sistematica consente di attuare con tempestività i necessari provvedimenti preventivi e repressivi per impedire attentati terroristici contro la Svizzera o gli Svizzeri all'estero.

... e la ratifica della Convenzione sulla criminalità informatica

Il Consiglio federale propone anche di accogliere la mozione Glanzmann-Hunkeler (07.3629) che chiede di ratificare la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica. L'ordinamento giuridico svizzero corrisponde ampiamente alle esigenze poste da tale convenzione per la lotta alla criminalità informatica e su Internet; al momento si sta valutando se è necessario adeguare il diritto penale e quello di procedura penale. Tale convenzione è pertanto già in fase di attuazione.


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Ultima modifica 26.06.2024

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