Nel 2017 8022 richiedenti l’asilo respinti e 785 persone con domande d’asilo multiple hanno beneficiato del soccorso d’emergenza (se si sottraggono le persone contate due volte si ottiene un totale di 8499 persone), ossia quasi il 18 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Il 31 per cento dei richiedenti l’asilo respinti proveniva dai cinque Stati Eritrea, Etiopia, Algeria, Iraq e Afghanistan. Quattro persone su dieci erano di età compresa tra 18 e 29 anni, sette su dieci erano uomini. Nel 2017 3068 persone, ossia il 45 per cento delle persone che hanno occasionato spese di alloggio e sostegno, erano considerate beneficiari di lunga durata.
Costi inferiori
Nel 2017 i richiedenti l’asilo respinti hanno generato spese per il soccorso d’emergenza pari a circa 56,9 milioni di franchi, mentre altri 6,5 milioni di franchi riguardavano persone con domande d’asilo multiple, per un importo complessivo di circa 63,5 milioni di franchi. Ciò segna un calo di circa 6 milioni di franchi, ossia circa del 9 per cento, rispetto al 2016. Questa evoluzione va ricondotta in primo luogo al calo del numero di beneficiari. Anche i costi giornalieri medi sono diminuiti da 53 a 52 franchi. La durata media di fruizione per persona è invece aumentata, passando da 122 a 137 giorni.
Dal 2008 la Confederazione versa ai Cantoni un importo forfettario unico per il soccorso d’emergenza pari a una media di 6077 franchi per ogni decisione d’asilo negativa passata in giudicato con termine di partenza. Nel 2017 le autorità competenti hanno emanato meno decisioni negative rispetto all’anno precedente, il che ha generato un calo del 25 per cento delle indennità versate dalla Confederazione nel settore del soccorso d’emergenza, attestatesi a 51,9 milioni di franchi. Queste indennità unitamente alle riserve costituite durante gli anni precedenti servono a coprire le predette spese per il soccorso d’emergenza, pari a 63,5 milioni di franchi. I costi medi per decisione si sono attestati a 5634 franchi, ossia sotto l’importo forfettario unico versato dalla Confederazione.
Nel periodo 2008–2017 i Cantoni hanno investito 569 milioni di franchi per il soccorso d’emergenza e hanno ottenuto dalla Confederazione indennità pari a 614 milioni di franchi. Alla fine del 2017 20 Cantoni disponevano ancora di riserve pari circa a complessivi 128 milioni di franchi, mentre sei Cantoni presentavano un saldo negativo complessivo di 83 milioni di franchi. Le indennità versate ai Cantoni hanno pertanto superato di 45 milioni i costi complessivi.
Fase di test Zurigo: conseguenze sulla percezione del soccorso d’emergenza
A Zurigo la fase pilota ha avuto effetti positivi anche per il soccorso d’emergenza. Le persone sottoposte a procedura velocizzata contestualmente alla fase pilota tra il 2014 e la fine del 2017 hanno usufruito più a lungo ma molto più raramente del soccorso d’emergenza che non le persone sottoposte a procedura regolare, pertanto le spese complessive risultano nettamente inferiori. Nel quadro della fase pilota, solo il 10 per cento delle persone tenute a lasciare la Svizzera ha beneficiato del soccorso d’emergenza. La durata media di fruizione è stata di 96 giorni. Nel medesimo periodo, contestualmente alle procedure regolari la proporzione di persone di stesso profilo che ha beneficiato del soccorso d’emergenza è stata del 40 per cento e la durata di percezione si è attestata a 61 giorni.
Ultima modifica 17.07.2018
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