Bloccare l'accesso ai contenuti illegali in Internet - La Polizia federale pubblica un documento di principio

Berna, 15.05.2000 - Se in un fornitore di servizi (Service Provider) di Internet vi sono indicazioni concrete da parte di autorità di perseguimento penale su contenuti illegali in rete, occorre bloccare l'accesso secondo il diritto penale. E' quanto ha stabilito la Polizia federale in un documento di principio pubblicato lunedì.

Il documento di principio sulla responsabilità in materia di diritto penale dei fornitori di servizi di Internet è il risultato di intensi accertamenti delle questioni giuridiche e tecniche legate a raccomandazioni di blocco di Internet e si fonda in ampia misura sugli accertamenti dell'Ufficio federale di giustizia e dell'Ufficio federale di informatica. Il documento soddisfa la richiesta del gruppo di contatto che è stato fondato nell'estate del 1998 in base alle raccomandazioni sul blocco formulate dalla Polizia federale in merito a diverse pagine Web con contenuti razzisti. Il gruppo di contatto si compone di rappresentanti dei fornitori di servizi di Internet nonché degli Uffici federali di informatica, delle comunicazioni, di giustizia e di polizia.

ato che su alcuni punti del documento vi sono ancora divergenze, il gruppo di contatto si riunirà ancora una volta in autunno dopo aver esaminato altri accertamenti peritali. L'Ufficio federale di polizia (UFP) è disposto a riprendere il coordinamento fra le autorità inquirenti e i fornitori di servizi di Internet per quanto riguarda la lotta ai contenuti illegali. L'UFP offre inoltre ai fornitori una consulenza pratica in determinati settori (razzismo, pornografia infantile, criminalità economica e criminalità organizzata).

Cosa è fattibile dal profilo tecnico?

econdo il documento di principio della Polizia federale il blocco di intere pagine Web (domain name o numero IP) è fattibile, ma non è adeguato per tutti i casi e, a seconda del metodo, è molto dispendioso. A livello nazionale gli svantaggi di tutte le soluzioni tecniche sono l'onere amministrativo e finanziario relativamente elevato e la possibilità per alcuni utenti che non temendo un certo onere riescono a eludere il blocco. Il necessario onere amministrativo presso i singoli fornitori potrebbe tuttavia essere ridotto, se, a livello nazionale, si provvedesse a nominare un unico servizio preposto ai blocchi e si mettessero regolarmente a disposizione di questo servizio i dati necessari (numero IP, Doman Name) in un formato leggibile a macchina.

Cosa offre il diritto penale?

Se gli Access-Provider (forniscono agli utenti l'accesso a Internet) dispongono di indicazioni concrete di un'autorità di perseguimento penale su possibili contenuti illegali nella rete, il diritto penale richiede il blocco dell'accesso. Per contro, la ricerca attiva per conto proprio in Internet di contenuti punibili non è né opportuna né promettente solamente se si pensa alla quantità di dati modificata giornalmente e in continuo aumento.

Per gli Hosting-Provider (mette a disposizione lo spazio di memoria sui server Web) la situazione è diversa: se un Hosting-Provider ottiene indicazioni concrete e dettagliate dalle autorità inquirenti o da terzi in merito a contenuti illegali che si trovano su un suo server, allora provvede affinché questi contenuti non siano più accessibili o siano cancellati. Se questi dati non provengono dagli inquirenti, lo stesso Provider è tenuto a svolgere le indagini necessarie e, se del caso, a ricorrere agli inquirenti o a terzi qualificati. Visto che l'Hosting-Provider è, rispetto all'Access-Provider, molto più vicino al Content-Provider (persone che rendono disponibili le informazioni proprie sui server dei fornitori di servizi di Internet o sui servizi on-line) dovrebbe inoltre controllare, almeno per campionatura, i Content-Provider sospetti.

Il fornitore di servizi di Internet non è tenuto a denunciare alla polizia un comportamento o contenuti passibili di pena. Vale tuttavia il diritto generale di denuncia vigente. Nell'ambito di procedure penali che non sono dirette contro i fornitori, si applicano gli obblighi generali del diritto processuale penale vigente nel Cantone o della Confederazione: l'obbligo di testimoniare nonché l'obbligo di fornire documenti o informazioni dalla memoria elettronica. Per quanto attiene ai servizi tenuti al segreto delle telecomunicazioni (e-mail, private-chat, telefonia Internet) devono essere eseguite le disposizioni dell'autorità competente secondo il diritto processuale penale.

L'Amministrazione federale deve sostenere i fornitori

Dall'Amministrazione federale ci si aspetta che, nella misura in cui sia a conoscenza di contenuti passibili di pena, rivolga in primo luogo le rispettive denunce alle autorità cantonali competenti o renda attente le autorità estere su tali contenuti, affinché l'azione principale e l'autore principale siano perseguiti. L'Amministrazione federale sostiene, se dispone delle rispettive conoscenze scientifiche, i fornitori nella valutazione di contenuti possibilmente passibili di pena e nello svolgimento di misure tecniche di blocco.


Indirizzo cui rivolgere domande

Servizio stampa fedpol, T +41 58 463 13 10



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Ultima modifica 30.01.2024

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