Il Consiglio federale persegue con i negoziati due obiettivi di pari importanza. Da una parte si tratta di adeguare l’Accordo di modo che in futuro la Svizzera possa controllare e limitare l’immigrazione tutelando gli interessi globali dell’economia, dall’altra di assicurare la via bilaterale quale base dei rapporti con l’UE. Il Consiglio federale lo ha stabilito già nel piano di attuazione delle disposizioni costituzionali sulla regolazione dell’immigrazione del 20 giugno 2014. Con l’adozione del mandato, il Consiglio federale incarica la delegazione svizzera di condurre i negoziati; l’avvio vero e proprio dei negoziati richiede tuttavia il consenso dell’UE.
L’incarico di condurre i negoziati deriva dalle disposizioni costituzionali (art. 121a Cost. e art. 197 cpv. 11 Cost.) che prevedono che la Svizzera regoli autonomamente l’immigrazione.
La delegazione svizzera sarà guidata da Mario Gattiker, direttore dell’Ufficio federale della migrazione (UFM); Henri Gétaz, direttore della Direzione degli affari europei (DAE), sarà coresponsabile dei negoziati.
Prossima tappa
Il mandato negoziale sarà sottoposto per consultazione alle commissioni della politica estera delle Camere federali, alla Conferenza dei governi cantonali e alle parti sociali.
Ultima modifica 08.10.2014
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