Ampi consensi per l’autorità parentale congiunta

Berna, 16.12.2009 - In futuro l’autorità parentale congiunta sarà la regola, indipendentemente dallo stato civile dei genitori. Questa proposta ha raccolto ampi consensi in sede di consultazione. Mercoledì il Consiglio federale ha preso atto dei risultati della consultazione e ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) di elaborare un messaggio in merito alla pertinente revisione del Codice civile.

Alcuni partecipanti alla consultazione hanno proposto di rendere l'autorità parentale congiunta la regola soltanto se i genitori si accordano su una convenzione. Il Consiglio federale non ritiene opportuna una tale soluzione, poiché in tal modo il disciplinamento dell'autorità parentale potrebbe continuare a essere oggetto di trattative e tentativi di pressione. Il Governo conferma pertanto l'avamprogetto, secondo cui in caso di divorzio è mantenuta per legge l'autorità parentale congiunta.

La proposta del Consiglio federale di attribuire automaticamente l'autorità parentale congiunta in caso di riconoscimento del figlio da parte del padre è stata respinta dalla maggior parte dei partecipanti. L'avamprogetto verrà pertanto rielaborato, attribuendo come finora soltanto alla madre l'autorità parentale in caso di genitori non coniugati. L'autorità parentale congiunta sarà applicata soltanto con il consenso della madre oppure se il giudice decide in tal senso su azione del padre. Tale soluzione risponde alla logica della convivenza, nella quale gli interessati in linea di massima regolano autonomamente la loro relazione.

L'autorità parentale congiunta non è minata

In sede di consultazione, alcuni partecipanti hanno chiesto di disciplinare in misura più dettagliata i diritti dei genitori che esercitano l'autorità parentale congiunta. In particolare, il genitore che si occupa maggiormente del figlio deve disporre di competenze supplementari. L'autorità parentale congiunta significa tuttavia che i genitori prendono di principio in comune le decisioni che riguardano i loro figli. Pertanto non urge un regime speciale delle competenze decisionali; la legge disciplina unicamente come procedere in caso di questioni urgenti e quotidiane nonché in caso di disaccordo dei genitori.

Nomina di un curatore soltanto se necessario per il bene del figlio

L'avamprogetto ha rinunciato a obbligare l'autorità tutoria a nominare sistematicamente un curatore se il minore è privo di padre. Secondo numerosi partecipanti alla consultazione, la rinuncia a nominare un curatore, che in particolare deve provvedere ad accertare il rapporto di filiazione con il padre, viola il diritto del figlio a conoscere le proprie origini. Di tale critica si tiene conto proponendo una soluzione di compromesso, secondo cui in futuro non sarà più obbligatorio nominare un curatore; l'autorità tutoria dovrà tuttavia continuare a nominarne uno se lo reputa necessario per il bene del figlio.

Integrazione del Codice penale

È confermata la proposta di integrare il Codice penale, secondo cui in futuro verrà punito anche il genitore che ostacola l'esercizio del diritto di visita: incorrerà nella medesima sanzione prevista per il genitore che non riporta indietro il figlio dopo una visita.


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Ultima modifica 30.01.2024

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